giovedì 6 gennaio 2011

Il silenzio non basta mai

Le mie orrende mani scorrono rapide sulle lenzuola umide falciando le teste dei pensieri che ti riguardano. Ti guardano. Guardami! Non ho che noia. Ultime tracce, le tracce di una lotta mai iniziata. La notte mi lecca, lecca i bordi di questa vita stanca. La tua assenza si fa densa come schiuma e come schiuma mi avvolge. Pesante. La voglia si condensa tra le cosce di porcellana, ma è solo l’incontro carnale di sue solitudini, lo sai. Siamo due solitudini che si scopano. Il silenzio non basta mai, lamina di acciaio su questa schiena. Gelido e duro il silenzio non placa le immagini che scorrono veloci sugli occhi, sotto le palpebre. E adesso chiamami, mormora il mio nome. Spezza il silenzio e infrangi le mie dita fredde. Fottimi il cervello. Le parole le ho vomitate tutte e ora non ne voglio più. Le parole sono finite, ma il silenzio no, non finisce. Eppure non basta mai. Lo sento che stai giocando le tue carte migliori, ma io non ho strategie. La struttura di un sentimento malato. Sezionami. Torturami. Profanami. Bruciami. Ci vuole coraggio, ci vuole il tuo. Ci vuole cervello, ci vuole il mio. Ci vuole silenzio, il lusso del silenzio. Guardami. E sputa, sputami. Sputa fuori il tuo seme, sputa fuori questo cuore. Sputa.

E adesso finiscimi.

3 commenti:

  1. ci vuole cervello sensibile .. intelletto suona bene... molta rabbia dentro e posso sentirla anche mia per quello che è stata la mia storia.... ma in fondo senza arrabbiarsi è meglio cambiare aria :-)

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  2. "Siamo due solitudini che si scopano."
    Che piacevole male che fa questa frase.
    Piacevole, forse, perché mi sorprendo a dire: allora non sono la sola, allora.
    Male perché è così fottutamente semplice e vera.
    Grazie per quello che scrivi, è un piacere leggerti.

    Una passante.

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