sabato 19 febbraio 2011

Mi sveglio (?)

E mi sveglio di colpo. No, di schianto.

Sono passati secoli, almeno 200 anni, da quei favolosi incubi all’alba, alle 5, di una tormentata primavera. Mi sveglio da quella estate sudata e dorata, in cui l’amore puzzava di sesso e paura.

E mi sveglio dal mio secondo autunno pallido. Bianco autunno poco piovoso. Quando non piove non posso morire. Ma io non ho paura di morire.

E mi sveglio dalla mia paura di morire. Avevo dimenticato la mia lista dei “cento modi migliori di morire secondo me”. Mestamente, oggi, penso alla vita.

E mi sveglio ai margini di un inverno stanco e veloce, confuso. Tremante e tremendo come il vuoto che spesso tento di riempire, come il gelo che attanaglia la pelle facendola crepare.

E crepa inverno e crepa primavera! Voglio che arrivi un’estate putrida e marcescente come i resti della pelle morta tra le dita.

E il mio cuore si scioglierà al sole: come l’asfalto fresco, si appiccicherà alla suola delle tue scarpe troppo pesanti.

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